LA VESPA NELL’AMBRA
UNA STORIA DI AMORE E MORTE NELL'ANTICA ROMA
DESCRIZIONE LIBRO
DUE DELITTI E UN SOSPETTO: CESARE È COINVOLTO?
SOLO UNA SQUADRA DI INVESTIGATORI STRAORDINARI PUÒ SCOPRIRE LA VERITÀ E RIPORTARE L'ORDINE.
Roma 48 a.C.
L’Urbe. Piazze grandiose, templi, statue e colonnati, ricche signore in lettiga, ma, girato l’angolo, casupole miserabili e una plebaglia pronta a vendersi per un tozzo di pane
Il dittatore è in Egitto e ha affidato Roma a Marco Antonio.
E’ difficile mantenere l’ordine nella città in cui convivono i partigiani di Cesare e quelli di Pompeo. A volte un aiuto, per risolvere in segreto spinosi problemi, viene ad Antonio dal cavaliere Volumnio, che ha creato una squadra di liberti e schiavi specializzati in ogni settore.
Spiccano nella squadra Priscilla, famosa medichessa, Silio, ex gladiatore, guardia del corpo, spia e sicario, e la bellissima attrice Citeride, amante ufficiale di Marco Antonio e primadonna della politica spettacolo romana. C’è un forte legame fra i tre liberti Priscilla, Citeride e Silio, poiché sono cresciuti insieme in Vicolo del Fico. Da sempre Silio ama Priscilla, ma lei è rimasta vergine per dedicarsi solo all’arte medica.
A notte fonda, in Vicolo del Fico, viene assassinato Terenzio con molti colpi di stilo. Vicino al morto le guardie sorprendono il suo amico Valerio, che riesce a fuggire. Valerio è un violento, ma piace tanto alle donne. Chiede aiuto a una donna potente, Citeride, a cui Marco Antonio concede qualunque cosa.
Le rivela che c’è una testimone in grado di scagionarlo, ma è fuggita dalla scena del crimine prima di lui. Poiché non l’ha riconosciuta, intende rimanere nascosto finché lei non si deciderà a presentarsi. Citeride gli promette che farà del tutto per rintracciarla.
Ma la situazione è molto più complessa, altri efferati omicidi sconvolgono la città e si diffonde la voce che Valerio ha ucciso Terenzio per impossessarsi di una lettera compromettente di Cesare e sta eliminando chiunque sappia qualcosa.
I delitti passano in secondo piano ormai, tutti cercano Valerio, i Cesariani allo scopo di farlo tacere per sempre e distruggere la lettera, i Pompeiani al contrario per impadronirsi della lettera, che rappresenterebbe un passo falso del dittatore.
Il bel Valerio è diventato un personaggio scomodo. Marco Antonio decide di eliminarlo in modo che sembri fuggito chissà dove, e per fare le cose in segreto si affida all’amico Volumnio, il quale assegna il compito a Silio.
Citeride, che conosce bene Silio, sa che Valerio si può considerare morto, ma fa del tutto per salvarlo, così chiede aiuto a Priscilla. A lei Silio non riesce a dire di no, rimanda l’incarico di morte e si mette alla ricerca della testimone per dimostrare l’estraneità di Valerio ai fatti.
Facendo il doppio gioco, i tre amici si trovano in una situazione molto delicata: se Volumnio li scoprisse sarebbero guai, e presto con la loro indagine cominciano a infastidire matrone altolocate e uomini potenti che minacciano ritorsioni. Non solo, la testimone è introvabile, sembra un fantasma, e le voci preoccupanti sulla lettera di Cesare dilagano. Ma ancora non si sono accorti che è l’assassino a condurre il gioco, intanto li osserva dibattersi e si avvicina sempre più.
In questo giallo ambientato nelle case del potere, ma anche nelle zone malfamate della Suburra e delle Esquilie, sono importanti le figure femminili, soprattutto la medichessa Priscilla con la sua sete di giustizia e l’affascinante Citeride, che ammalia i ricchi Romani ed è succube di uno spiantato. Ma non mancano l’azione e gli sguardi maschili sull’Urbe, come quello disincantato dell’ex gladiatore Silio. Lui con una certa triste ironia si definisce la coscienza sporca del suo patrono.
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Idea da cui è nato il romanzo.
Ho sempre scritto romanzi in cui i protagonisti principali erano uomini, ma molti amici e lettori avevano notato la mia predisposizione a creare trame complesse e figure femminili interessanti, così alcuni di loro mi hanno invitato a scrivere un romanzo con una donna protagonista che risolvesse un mistero, sempre restando nell’ambito dell’antica Roma. Una sfida intrigante.
Ho riflettuto a lungo per trovare un tipo di donna che avesse la libertà per indagare (non solo fisica, ma anche intellettuale) e che potesse agire in prima persona nell’Urbe e uscire di casa a qualunque ora, poiché la vita delle donne si svolgeva prevalentemente al chiuso e la loro qualità più ammirata era il silenzio. Le donne perbene non dovevano farsi notare.
In un primo momento avevo pensato a Citeride, conosciuta anche come Licoride, personaggio storico, attrice cortigiana che è vissuta in uno dei momenti più significativi della storia di Roma, in cui si preparava il campo per Augusto. La sua storia personale, per quel poco che se ne sa, è interessante. E’ stata l’amante di molti uomini dell’entourage cesariano, di certo scelti dal suo patrono, il cavaliere Publio Volumnio Eutrapelo, fedelissimo di Marco Antonio, che aveva organizzato una palestra di attori di alto livello e forniva ad Antonio una gran parte del suo apparato propagandistico, di cui la primadonna era Citeride.
Eppure la figura di Citeride non mi ha soddisfatto in pieno come investigatrice, poiché l’attrice cortigiana doveva essere compiacente non solo nei riguardi degli uomini che frequentava, ma di tutta la città, così l’ho tenuta tra i personaggi principali, ma come investigatrice ho scelto la figura della medichessa, che esce di notte per i parti o le urgenze e ha maggiori opportunità di dichiarare apertamente le ragioni del suo operato.
E’ sorta allora la figura di fantasia di Priscilla. C’erano delle medichesse a Roma, e non era raro che decidessero di essere vergini. Priscilla è una figura carismatica, in quanto erede del sapere di suo padre, medico di grande nome giunto da Efeso. Ma a Priscilla, che soffriva comunque di molte limitazioni dovute al suo sesso, andava affiancato un uomo, un Archie Goodwin, e mi è sembrato naturale che appartenesse alla squadra di Volumnio, così è nato il personaggio di fantasia di Silio, un ex gladiatore che una volta affrancato era divenuto guardia del corpo del cavaliere Volumnio e temuto sicario, e spesso veniva incaricato di proteggere Priscilla, che per il cavaliere rappresentava un grosso introito, in quanto gli doveva la metà dei suoi guadagni.
Poi la figura di Silio, poiché lo meritava, è diventata da comprimario, e gli investigatori sono diventati due. Ma Silio e Priscilla non si pestano i piedi, sono cresciuti insieme e adesso collaborano per giungere alla soluzione, operando ognuno nel suo campo, secondo le sue possibilità. Se una esegue la ricognizione cadaverica, l’altro affronta fisicamente il nemico. Si proteggono a vicenda, poiché si espongono molto e non possono sbagliare: i Romani si servono di loro solo finché non commettono errori.
Recensione dell'illustre storico Cesare Letta
Bello già il titolo e azzeccata la formula del giallo ambientato nella Roma di Cesare.L'autrice aveva a disposizione un'epoca complessa e ben documentata,che consentiva di mettere a fuoco caratteri,sentimenti e conflitti con punti di contatto con realtà e sensibilità di oggi.Ha potuto delineare,quindi,molto bene gli ambienti,sia quelli dell'alta società e della politica,sia quelli dei ceti più umili e dei bassifondi e inserire in essi in modo naturale personaggi storici ,come Antonio e Licoride-Citeride,e personaggi di fantasia con piena consistenza,capaci di conquistare il lettore.La trama è avvincente e ben costruita,secondo i canoni dei migliori gialli di ambientazione più consueta.Appare sapiente anche il modo in cui viene centellinata per gradi la soluzione dell'intrico,attraverso il progressivo emergere di verità solo parziali e l'aprirsi di nuovi interrogativi e nuove prospettive.Particolarmente riuscite mi sono sembrate le figure dei due protagonisti,la medica Priscilla e l'ex gladiatore Silio.,così diversi,ma legati da un rapporto intenso e delicato,che attraversa tutta la vicenda e porta Priscilla ad una maturazione e ad una consapevolezza di sè più piena ed equilibrata.Anche la vena femminista che la caratterizza non è mai schematica ideologia o proclamazione sguaiata sopra le righe;al contrario appare sempre sostanziata da un approfondimento psicologico convincente,che evita saggiamente di spingersi oltre i limiti della verosimiglianza storica e lascia sempre ai personaggi la realistica consapevolezza dei propri limiti,che in una società come quella romana del I sec.a.C. erano imposti alla donna e agli appartenenti ai ceti inferiori.Ho apprezzato molto certe descrizioni d'ambiente e anche il modo vero ed efficace in cui sono tratteggiati anche personaggi minori da Citeride alla fragile Virginia,dal "pescecane" Volumnio al vile e vanesio Calpurnio,fino all'oste Attico nella sordida bettola fuori Porta Esquilina. Insomma,mi è sembrato proprio un libro ben riuscito. e mi complimento con l'autrice,che sta dimostrando ormai una grande maturità.
Intervista su Triller Magazine a cura di Lucius Etruscus
È imminente l’uscita in libreria del tuo nuovo romanzo, “La vespa nell’ambra”.
Cosa puoi anticiparci sulla tua ultima fatica?
È un giallo storico, che si svolge nel giro di pochi giorni. Sono tornata al giallo per questo romanzo.
Siamo a Roma nel 48 a.C. Cesare è in Egitto e ha affidato l’Urbe a Marco Antonio. Due efferati delitti, dei quali viene accusato il nobile spiantato Valerio, sconvolgono la città, ma presto li mette in secondo piano una voce inquietante: sembra che Valerio abbia ucciso per appropriarsi di una lettera compromettente di Cesare. Valerio si è nascosto, ma ormai non lo cerca solo il tribuno incaricato delle indagini, lo cercano tutti, con fini opposti, gli amici di Cesare per toglierlo di mezzo, i nemici di Cesare per mettere le mani finalmente su una prova inconfutabile contro il dittatore. Marco Antonio affida l'incarico di ucciderlo al sicario più temibile di Roma, che invece tenterà di dimostrarne l’innocenza.
Ma nei gialli moventi e modi di uccidere sono stati contemplati tutti, non possono variare di molto, quello che conta sono i personaggi e credo di aver creato dei personaggi interessanti e poco comuni. Da Volumnio, di cui Orazio dice che se voleva rovinare qualcuno gli regalava abiti preziosi, così il fortunato indossava una nuova mentalità e tralasciava i suoi doveri, a Priscilla, medichessa assetata di giustizia, a Silio, guardia del corpo, spia e sicario, a Citeride, attrice, primadonna dell’apparato propagandistico di Marco Antonio e sua amante ufficiale […] continua a leggere
+ La Vespa nell’Ambra é disponibile in libreria da Aprile 2015.